L’assessora al Welfare, Rosa Barone, è intervenuta oggi sul consiglio regionale monotematico sullo sviluppo della Capitanata:
“Il consiglio regionale monotematico sulla Capitanata è stato un momento di confronto importante sulle tante problematiche di questa terra, che per troppo tempo si è sentita abbandonata.
Lo ripetiamo ancora una volta: viviamo un momento difficilissimo, dal punto di vista sociale ed economico e non dobbiamo essere lasciati soli.
Ognuno deve fare la sua parte: i Comuni, la Regione e lo Stato per far sì che la parte sana della nostra provincia, che è costituita dalla grande maggioranza dei cittadini, non perda la fiducia, ma reagisca e abbia un moto di orgoglio nel riscoprire chi siamo e chi vogliamo essere, cercando di ricreare un nuovo senso di appartenenza.
Servono soluzioni concrete e questa è una battaglia che il consiglio regionale deve portare avanti: continuare a chiedere al Governo un intervento serio, maggiori uomini e mezzi perché abbiamo bisogno di sicurezza.
Lo dicono i 13 omicidi che ci sono stati dall’inizio dell’anno e i dati sulla criminalità emersi anche oggi.
In Abruzzo ci sono 8 Procure. In Capitanata con un territorio vastissimo, con una mafia conclamata, con almeno 9 ghetti che sono una fucina per la criminalità, e con connessioni fortissime con la mafia albanese, campana e calabrese, abbiamo una sola Procura: è un paradosso, e lo Stato deve intervenire in modo serio e immediato.
Il viceministro Sisto ha parlato della necessità di garantire sui luoghi la presenza dei presidi giudiziari, una questione che va risolta in maniera organica e non con interventi spot. E questo e quello che chiediamo.
Con i miei uffici, per quanto di competenza dell’assessorato al Welfare, stiamo portando avanti progetti importanti per la legalità, basati su due linee di intervento, l’educazione da un lato e i progetti a sostegno delle vittime di violenza dall’altro.
Abbiamo presentato un progetto regionale intitolato “Ripartiamo insieme 2. Azioni in favore delle vittime di reato e qualificazione dei servizi”, rivolto alle vittime di reato, che ha come scenario i cinque Reali Siti.
Dei 255 mila euro stanziati, 15 mila euro sono destinati agli orfani speciali dell’ambito di Troia, ragazzi le cui mamme sono state uccise dai mariti ed oggi, grazie a questo progetto, avranno un’occasione di rinascita e di ripartenza.
Abbiamo attuato, inoltre, su tutto il territorio regionale grazie all’impegno dei sei Ordini degli Avvocati, che hanno la responsabilità gestionale degli sportelli, in collaborazione con i 5 Ambiti territoriali sociali e l’Ordine degli Psicologi di Puglia, il progetto “Dalla Loro Parte” per assistere lle vittime di reato, ad integrazione con le reti di servizi già specializzati attivi sul territorio, in particolare con la rete antiviolenza.
Le potenzialità e le bellezze del nostro territorio sono conclamate a livello internazionale, basti pensare che il cosiddetto granaio di Puglia mette insieme ben 24.216 imprese del settore primario agricolo e silvicoltura registrate di cui 23967 attive, abbiamo il più grande lago salato, un mare stupendo, il Gargano, i Monti Dauni, i due santuari, il Parco Nazionale del Gargano, l’unico della Regione.
Tutte queste risorse e bellezze possono rappresentare un volano perfetto per la nostra economia ma, finché ci sarà criminalità, anche la valorizzazione della parte positiva risulterà vana perché impossibile”.