Le sentenze si rispettano. E le ordinanze pure. Partendo da questo presupposto imprescindibile va però anche detto che non sempre queste possono essere condivise. Soprattutto se agli occhi dei più non appaiono comprensibili. Ecco, quella del Prefetto di Foggia, che su indicazione del Questore di Foggia ha nuovamente chiuso lo stadio Zaccheria, che non avrà pubblico in occasione del derby del 6 gennaio prossimo, è senza ombra di dubbio una di quelle. Chi scrive ha da sempre massimo rispetto per le istituzioni e per chi le rappresenta ma questo non può ne deve evitare un ragionamento critico che parte da un dato oggettivo: la tifoseria del Foggia, una piccola frangia di essa, è stata, ahinoi, protagonista di disordini in occasione delle gare di Taranto e di Caserta. E per questo il club rossonero, e con esso quei tifosi (migliaia) che con quegli incidenti, quell’incendio e quegli scontri nulla hanno avuto a che vedere, hanno pagato con due giornate di squalifica inflitte dalla giustizia sportiva ed altrettante decretate per ordine della Prefettura. Totale: 4 gare a porte chiuse. I presunti protagonisti di quei disordini, invece, sono stati puniti con Daspo e in qualche caso anche con arresti. Pensavamo fosse finita qui ed invece ci sbagliavamo di grosso, perchè ieri, come un fulmine a ciel (quasi) sereno è giunta la decisione di chiudere per la quinta volta lo Zaccheria. E sinceramente, anche a leggere le motivazioni, si fa davvero fatica a comprenderne le ragioni: il signor Questore di Foggia spiega nel dispositivo che tra le tifoserie di Foggia e Taranto vi è un’accesa e atavica rivalità dimostrata peraltro da quanto accaduto nella sfida di andata. Ma la trasferta sarebbe comunque stata vietata ai supporters ospiti? O no? Sempre il Questore spiega che serpeggia uno stato di tensione nella tifoseria rossonera acuito, tra le altre cose, dalla perdurante precaria situazione tecnica della società di calcio del Foggia. Come a dire, il Foggia non viaggia a gonfie vele in classifica e quindi meglio chiudere lo Zaccheria. Un ragionamento che dovrebbe a questo punto chiudere gli stadi di mezza Italia, in tutte quelle piazze impelagate nella lotta per non retrocedere o che, partite con l’obiettivo di vincere il campionato, si ritrovano distanti dalla vetta. Con questa logica andrebbe chiuso per esempio il Bentegodi di Verona, l’Arechi di Salerno, l’Olimpico di Roma, visto che Lazio e Roma arrancano e via discorrendo…Si fa poi riferimento anche ad uno striscione esposto sulla recinzione della Curva Nord, che viene spiegato è “riconducibile plausibilmente ai vari provvedimenti di rigore e sanzionatori adottati da vari organismi competenti”. Ciò che vorremmo però dire, con tutto il rispetto dovuto, a Questore e Prefetto è che queste decisioni non penalizzano i tifosi violenti ma colpiscono quelli perbene, che pagano senza avere alcuna responsabilità. Siamo un territorio dove il tasso criminale è purtroppo alto e da anni tutti sosteniamo l’importanza sociale del calcio. Queste decisioni non fanno altro che allontanare la gente buona dagli stadi, perchè statene certi che i violenti torneranno alla prima occasione mentre gli altri, quelli che colpe non ne hanno e che vivono in maniera sana e genuina la loro passione per la propria squadra del cuore probabilmente si allontaneranno definitivamente dallo stadio.
A Foggia circa 3 mila persone hanno sottoscritto in estate un abbonamento, pagando anticipatamente per assistere a 19 eventi. Si badi bene, a Foggia, in una città dove regnano disoccupazione e precarietà e dove il calcio da decenni viene visto come un fenomeno sociale ritenuto fondamentale per allontanare problemi e cattive tentazioni. Al momento già 5 di questi eventi sono “saltati” e siamo ancora a fine dicembre…Tra questi tremila affezionati, la stragrande maggioranza non ha alcuna colpa da espiare. E sempre tra questi tremila c’è gente che magari pur di abbonarsi ha rinunciato a comprarsi un paio di scarpe nuove o a mangiare una pizza in più con la famiglia, perchè è così, il tifoso, quello vero, fa sacrifici e sottrae soldi da un bilancio familiare, spesso misero, soprattutto da queste parti, pur di restare accanto e godersi la propria squadra, i propri colori. La domanda che vogliamo porre è: perchè colpire questa gente che non c’entra nulla? Perchè? Se io vado in autostrada a 200 chilometri all’ora e vengo beccato in un tratto che collega Foggia a Pescara, cosa si fa? Mi si ritira la patente o si chiude l’intera A14, penalizzando anche quelle centinaia di migliaia di automobilisti disciplinati e che rispettano il codice della strada? Certamente verrei giustamente sanzionato io. E perchè in questo caso invece il conto lo pagano tutti? Sinceramente, sempre con il rispetto dovuto e che non mancherà da parte nostra mai alle nostre Istituzioni, questa volta facciamo davvero fatica a condividere…A proposito: le prossime gare interne del Foggia saranno contro Avellino e Catania. Altre due tifoserie ostili a quella rossonera. Cosa dovremo attenderci? Nel frattempo buon anno a tutti, anche se quello che ci sta lasciando non si chiude nel miglior modo possibile…
Carmine Troisi